Teo e il piccolo TV

Chicca Costanzo
2 months ago

Nel grande deposito di un centro commerciale, c’era una volta un piccolo televisore tutto nero...

“E ci credo,” direbbe lui “sono spento!”

Vero, ehm, vero: era ancora spento.

Se ne stava in un cartone e non poteva vedere niente; a stento sentiva il rumore dei carrelli elevatori e la voce degli operai, che si salutavano tra loro:

- Brtugh, Salugmn! – diceva uno, per esempio, e un altro, strillando da lontano: - Scrutt, trutt...

Cosa dite? Ah... Non si capisce niente? E certo, il poverino ancora non conosceva nessuna lingua. Ve l’ho già detto: era piccolo, era nero e si sentiva solo. Eppure, nel suo destino, qualcosa stava per cambiare.

La mamma e il babbo di Teo si consultarono attentamente; controllarono i risparmi e, infine, si fecero promettere solennemente che sarebbe stato:

a) studioso;

b) obbediente;

c) ne avrebbe fatto buon uso, senza esagerare... “Di cosa?”

Come di cosa? Ah, sì, che sbadata: del piccolo televisore nero, che entrava, giusto, giusto, nella spazio adatto della sua cameretta azzurra.

Fu così che si conobbero, Teo e il televisore nuovo.

Arrivati a casa, il bambino era assai emozionato; finalmente una TV tutta sua: niente più battaglie per il telecomando!

Non avrebbe più dovuto nasconderlo di continuo, né litigare con i suoi per vedere i Puffi, al posto di In cucina con Albertina...

Ora poteva godersi le avventure di Ben Ten e le lotte di Yugi-Oh, mimando le mosse dei suoi eroi e combattendo al loro fianco, ma senza essere “spiato” o peggio, preso in giro.

Lo accesero immediatamente; con l’aiuto di papà, impostarono la Lingua, poi sintonizzarono i canali preferiti. Da quel momento il piccolo televisore cominciò a capire ogni singola parola: che gioia provò!

Finalmente fuori dal buio dello scatolone. Ora viveva in una bella stanza piena di luce e aveva come amico un ragazzo sveglio e simpatico.

Il piccolo televisore era felice e anche Teo! Il ragazzo lo testò fino all’estremo: gli alzava il volume, gli cambiava i canali (anche a tradimento) ma il televisore faceva il suo dovere alla perfezione. Era eccezionale, funzionava bene, anche se lo guardava con la testa in giù e i piedi per aria oppure, in incognito, nascosto sotto il letto.

Passarono alcune settimane.

Teo già armeggiava per collegarci il Nintendo, quando avvenne una cosa terribile: il piccolo televisore si ammalò; tornò nero come la pece, e non rispondeva più a nessun comando.

Venne un tecnico specializzato, con il cacciavite e tutto il resto... Ma alla fine, fu evasivo:

- Mi spiace, signora, questo televisore non ha niente che non va: è sano come un pesce, eppure...

I giorni divennero molto tristi. Il papà aveva già deciso di restituirlo ma Teo ancora non si arrendeva! Era stato troppo felice per accettare, adesso, quella grande delusione. Lo lasciarono li ancora per un po’, spento e silenzioso nella cameretta azzurra.

Una domenica mattina, Teo si svegliò di buon’ora; in casa nessuno si preoccupò... mamma e papà erano convinti che sarebbe corso in salotto, come al solito, per starsene tranquillo, davanti alla grossa Tele di famiglia: un tipo vecchiotto ma sempre affidabile!

E invece, accadde qualcosa di veramente inatteso.

A Teo, bruciava il “tradimento” del piccolo televisore e non voleva accettare la delusione. Così non accese la TV ma corse in camera da letto e chiese a suo padre di portarlo fuori a fare una passeggiata. C’era il sole, era una bella giornata di primavera.

Un po’ controvoglia il papà si decise ad alzarsi e così, alla fine, uscirono, indossando le scarpe da ginnastica e naturalmente, lo zainetto di Teo, con tutto l’occorrente per una vera sfida di sopravvivenza!

Tornarono a casa solo a ora di colazione, con una fame da lupi e tante belle immagini, nella fotocamera.

Dopo pranzo, Teo, stanco ma raggiante, si mise comodo nella cameretta, a rivedere tutte le foto che avevano scattato. La mamma, mentre sfaccendava per casa, lo invitò a raccontarle che cosa aveva visto, e Teo non se lo fece ripetere due volte:

- E stata una vera avventura! Prima di tutto, siamo passati per la vecchia chiesa. Poi, papà ha ritrovato il sentiero che percorreva, da bambino, per raggiungere la masseria del nonno. Le foglie delle piante erano tutte bagnate, ancora piene di rugiada e riflettevano i raggi del sole, trasformandoli in piccoli arcobaleno. C’erano piante profumate, come la lavanda, il rosmarino e il finocchio; altre erano fiorite da poco e altre ancora, avevano grossi fiori rossi, che si aprono di giorno e di notte vanno a dormire...

C’erano pure tantissime margherite e, più su, in un prato tutto verde, spiccavano delle palline rosse. Sai cos'erano, mamma? Fragole!

Mentre raccontava ad alta voce, una specie di lampo catturò la sua attenzione. Riprese a parlare, però stavolta cercò di capire da dove provenisse quella luce.

- Poi siamo arrivati sulla collina, quella che si vede anche da qui, quando il tempo è bello. C’erano i castagni, i pioppi. E più sopra, gli abeti. Non ci crederai ma, dall’altro lato del monte, il paesaggio è completamente diverso. Quasi a picco sul mare. Dopo vieni, che ti faccio vedere le foto!

Adesso Teo ne era certo! Non sbagliava: le luci misteriose venivano proprio dal piccolo TV.

“Che avesse deciso di riprendere a funzionare?” pensò tra sé.

Allora, si dimenticò della mamma e si mise a studiare il fenomeno con molta attenzione.

Incredibile: scoprì che, quando raccontava le sue avventure, il piccolo TV si riempiva di colori e lo ascoltava molto attentamente. Ma per fare una prova, mise di fronte allo schermo tutte le foto e le descrisse, una per una: il televisorino gongolava per la gioia e intanto, sul monitor, apparivano in sequenza i mille colori dell’arcobaleno.

Da quel giorno Teo e il suo nuovo amico raggiunsero un accordo.

Teo adesso usciva più spesso e gli raccontava le sue avventure; in cambio, il curioso amico, gli donava un po’ di tempo da passare con i suoi personaggi preferiti.

Così Teo imparò che papà aveva ragione: è bello guardare i "Supereroi" alla televisione ma le avventure più eccitanti si vivono fuori, all'aria aperta, a contatto con la natura e con gli altri ragazzi.

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