Il buon Gilberto

Il buon Gilberto era molto desideroso di imparare e perciò stava sempre attento a quello che dicevano i grandi. Una volta sentì dire da una donna: - Guardate la Filomena come vuol bene alla sua mamma: le porterebbe l'acqua nelle orecchie. Il buon Gilberto rifletté: «Magnifiche parole, le voglio proprio imparare a memoria». Qualche tempo dopo la sua mamma gli disse: - Gilberto, vammi a prendere un secchio d'acqua alla fontana. - Subito, mamma, - disse Gilberto. Ma intanto pensava: «Voglio mostrare alla mamma quanto le voglio bene. Invece che nel secchio, l'acqua gliela porterò nelle orecchie». Andò alla fontana, ci mise sotto la testa e si riempì d'acqua un orecchio. Ce ne stava quanto in un ditale e per portarla fino a casa il buon Gilberto doveva tenere la testa tutta storta. - Arriva quest'acqua? - brontolò la mamma che ne aveva bisogno per fare il bucato. - Subito, mamma, - rispose Gilberto, tutto affannato. Ma per rispondere drizzò la testa e l'acqua uscì dall'orecchio e gli andò giù per il collo. Corse alla fontana a riempire l'altro orecchio: ci stava esattamente tanta acqua come nel primo e il buon Gilberto doveva tenere la testa storta dall'altra parte e prima di arrivare a casa l'acqua si era tutta versata. - Arriva quest'acqua? - domandò la mamma stizzita. «Forse ho le orecchie troppo piccole», pensò rattristato il buon Gilberto. Intanto però sua madre aveva perso la pazienza, credeva che Gilberto se ne fosse stato a giocherellare alla fontana e gli allungò due scapaccioni, uno per orecchio. Povero buon Gilberto. Si prese in santa pace i due scapaccioni e decise che un'altra volta avrebbe portato l'acqua col secchio.
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